Palestina: parliamone con Lilia Ghanem
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11 giu 2025 14:15
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20 mag 2025 16:05
LA RETE DI DONNE DEL MEDITERRANEO: UNIONE PER LA PACE E I DIRITTI
16 mag 2025 10:09
Pochi lo sanno, anche perché non ce n’è traccia nei libri di scuola, ma c’è stato un tempo in cui l’Italia deportava nelle piccole isole gli oppositori libici alla colonizzazione della loro terra e ve li lasciava morire. Le stesse isole in cui verranno poi confinati gli antifascisti, tra cui Antonio Gramsci. È una delle tante vergogne nascoste della storia coloniale dell’Italia prima liberale e poi fascista.È iniziato nel 1911 quando, dopo la sconfitta di Shara Shatt, l’occupante rispose con una “Caccia all’arabo” e l’esecuzione sommaria di migliaia di persone. Altre, forse 4000, furono frettolosamente imbarcate senza processo per Favignana, le Tremiti, Gaeta e per Ustica. Le deportazioni continuarono negli anni seguenti fino ad almeno il 1934.Non erano solo oppositori trovati con le armi in pugno o dissidenti, ma anche semplicemente persone influenti, professionisti o semplici passanti rastrellati a casaccio. L’Italia decapitava così la società tripolina nella speranza di impedire una resistenza che invece puntualmente riprese nel 1915 con la “grande rivolta araba”.Le condizioni di detenzione furono durissime, come testimoniato dalle poesie scritte durante la prigionia da Fadil al Shamani, poeta e partigiano di Tobruk deportato nel 1912. Almeno un terzo dei deportati ne morirono.Questa storia è una macchia nel passato del paese non solo per esserne stata responsabile, ma anche per averla occultata, come per i tanti altri crimini dell’impresa coloniale italiana in Libia, come in Etiopia, in Eritrea, in Somalia o nei Balcani.L’occultamento della memoria coloniale, oltre che un oltraggio alle vittime, è stato ed è una negazione del diritto degli italiani e delle italiane a conoscere la propria storia.Ma siccome la storia lascia tracce, c’è a Ustica un piccolo cimitero in cui i deportati libici morti in prigionia venivano seppelliti. E dimenticati.
7 mag 2025 13:45
A Siracusa il 9 e 10 Maggio un incontro sul “Ruolo centrale della donna nel Mediterraneo” con donne provenienti da Albania, Italia, Libano, Libia, Turchia
28 apr 2025 13:49
23 apr 2025 00:43
Siracusa, 9-10 maggio 2025. Due giorni in cui donne provenienti da cinque Paesi mediterranei - Albania, Italia, Libano, Libia, Turchia - daranno vita alla rete locale e inter-territoriale, per promuovere una società inclusiva e paritaria, uguali opportunità per le donne rispetto agli uomini e la partecipazione femminile ai processi decisionali ad ogni livello.
17 apr 2025 12:28
Nuovo appuntamento della Scuola di formazione politica Alberto Tulumello, dell'Associazione Un'altra storia. Il Dossier statistico immigrazione 2024 verrà illustrato da Abdelkarim Hannachi, referente regionale per il Dossier, e da Luca Di Sciullo, del Centro studi e ricerche IDOS. Introdurrà Giuseppina Ancona, presidente dell'associazione Un'altra storia. L'appuntamento è online, il 28 aprile 2025 alle ore 18,00.
14 apr 2025 14:29
La Dichiarazione dei Giovani per la Pace nel Mediterraneo è stata al centro del world cafè e del dibattito gestito da studenti e studentesse del Liceo delle Scienze Umane G. Gentile di Caltagirone insieme ai ragazzi dei Centri di accoglienza SAI di Caltagirone. L'attività è stata parte della due-giorni dedicata alla Convenzione dei diritti nel Mediterraneo, organizzata da Un'altra storia insieme alla Città di Caltagirone
13 apr 2025 00:28
Parole chiave: libertà, circolarità, diritto-dovere alla pace, fraternità, condivisione, azione.
3 apr 2025 22:15
La sartoria sociale di Canicattì, promossa da Un'altra storia in collaborazione con la scuola Crispi di Borgalino, incontra i ragazzi di All sport: nasce una interazione nello spirito delle realtà coinvolte, che promuovono reti e crescita sociale.
3 apr 2025 18:13
L'11 e 12 aprile la Convenzione dei diritti nel Mediterraneo, di cui Un'altra storia è promotrice, convoca il Forum dei sindaci, un'occasione per conoscere quanto realizzato in questi tre anni trascorsi dalla firma della Convenzione, per "fare rete ", per attivare le comunità locali e decidere insieme iniziative mirate a perseguire le finalità della Convenzione, a partire da quelle inerenti la pace e la piena tutela dei diritti.In particolare:- il venerdì 11 sarà dedicato agli studenti delle scuole superiori per condividere la “Dichiarazione dei giovani per la pace nel mediterraneo”, promossa e realizzata da giovani di 11 Paesi mediterranei ed in continua evoluzione;- il sabato 12 sarà impegnato con gli Amministratori, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, per impostare il piano di lavoro comune.
24 mar 2025 21:05